Il fascino di una terra magica
Narni è un’antica cittadina in provincia di Terni e l’atmosfera che si respira in città è quella medievale. Il suo centro storico è caratterizzato da viette, scorci suggestivi, scalinate, piazze e caratteristiche botteghe.
Un gioiello nel centro del Bel Paese, caratterizzato in superficie da bellezze naturali e culturali e nel sottosuolo da un paesaggio affascinante e misterioso.
Grazie al territorio, al clima e alla tradizione agricola, Le Terre di Narnia vantano una grande varietà di prodotti gastronomici di alta qualità che ne caratterizzano la cucina.
Narni: tra storia e leggenda
La zona intorno a Narni era già abitata nel Paleolitico, come attestano i ritrovamenti in alcune delle grotte di cui è composto il territorio, mentre l’insediamento si stima abbia circa 2700 anni (nome antico Nequitum). Nel 300 a.C. la cittadella rientrò negli interessi di Roma, che la fece assediare con il console Quinto Appuleio Pansa ottenendo tuttavia, vista la sua impervia posizione, risultati infruttuosi. Ci volle oltre un anno per compiere l'impresa, avvenuta nel 299 a.C. solo grazie al tradimento di due abitanti del luogo che permisero ai Romani l'ingresso tra le mura. Divenne così colonia romana, e centro strategico lungo la via Flaminia. Per punire il sostegno dato ai Galli, e considerando Nequitum, il suo antico nome, di cattivo auspicio (in latino, nequeo significa ‘non posso’, e nequitia ‘inutilità’), i romani cambiarono il nome della città in Narnia dal nome del vicino fiume Nar (l’attuale Nera). Di quel periodo non si hanno molte notizie, si pensa però che la città potesse aver avuto un ruolo di una certa importanza durante il corso delle due prime guerre puniche. Lungo il fiume Nera, nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città romana, è stato infatti recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un cantiere navale romano.
Libero comune in età medioevale sarà poi a lungo incorporata nello Stato della Chiesa ritrovando una sua autonoma identità con l’unità d’Italia. La città moderna si è formata come nucleo distinto e separato nella pianura sottostante, dove hanno esercitato potere di attrazione il fiume e la ferrovia. Si sviluppa con la stagione dell’industria alla fine dell’Ottocento. Una leggenda narnese vuole che, in epoca medioevale, nel territorio tra Narni e Perugia ci fosse un Grifone, contro il quale le due città, tra loro in guerra, si erano coalizzate. Una volta ucciso, come trofeo Perugia si tenne le ossa del Grifone (bianca) e Narni la pelle (rossa). Per questo il Grifone di Perugia è bianco e quello di Narni è rosso.
Narnia: tra realtà e fantasia
Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo per poi divenire effettivo dopo la Rivoluzione francese, anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora, negli scritti ufficiali e nelle lapidi, iscrizioni con l'antico nome di Narnia dal quale ha tratto ispirazione C.S. Lewis per il suo famoso romanzo “Le cronache di Narnia”. La famosissima serie di romanzi - tradotta in 47 lingue e con all’attivo oltre cento milioni di copie vendute - affonda le sue radici in Italia e più precisamente a Narni della quale ha preso l’antico nome trovato da Lewis in un’antica mappa geografica latina. Le analogie con la Narnia di Lewis e Narni però sono molte altre a partire dal castello che dall'alto domina tutta la valle: la trecentesca Rocca Albornoziana dalle fattezze imponenti e maestose. Un leone in pietra di origine romana rinvenuto intorno al 1930 e caratterizzato da tratti incredibilmente gentili che gli donano un'espressione tutt'altro che feroce custodito nel cortile del Palazzo Comunale (fine XIII sec.) vigila sulla giustizia e sul buon andamento della vita sociale proprio come fa il Grande Aslan nella Narnia fantasy. Un’ara sacrificale preromana situata sulla via Flaminia, presso la Grotta di Orlando, è del tutto simile alla Tavola di Pietra dove Aslan muore e poi risorge. Il lago dalle acque argentee descritto da Lewis si rispecchia incredibilmente in un luogo incantato che si trova in località Le Mole, lungo la strada Narni-Nera Montoro-Orte, nella villa che probabilmente apparteneva a Pompea Celerina dove l'acqua diventa di un abbagliante azzurro intenso, grazie alla presenza del magnesio. E per finire il grifone, creatura alata originaria dell'oriente raffigurata con la testa di un'aquila e il corpo di un leone che chiude la serie di analogie. Il grifone, infatti, è il simbolo stesso della città di Narni, con la potenza e la vittoria simboleggiati dall'aquila e il coraggio e la vigilanza dal leone. Un animale forte, che nel libro combatte accanto ad Aslan, il Bene, contro la Strega Bianca, incarnazione del Male.